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Perché è così importante giocare con il proprio cane?

Perché è così importante giocare con il proprio cane?

Cane felice che gioca con il Pippen con la sua padrona

In onore del lancio di PIPPEN, il primo giocattolo per cani di Axaeco, vogliamo dedicare un articolo al ruolo del gioco nella vita dei nostri cani. Ne parliamo con Roberto Guadagnini, veterinario comportamentalista:

Il gioco

«In natura tutti i mammiferi giocano, in modo particolare coloro che accudiscono i propri piccoli per molto tempo e che non corrono il rischio di essere predati costantemente. Gli ordini che più presentano queste caratteristiche sono i carnivori (a cui appartiene anche il progenitore dei nostri cani, il lupo) e i primati (come la nostra stessa specie).

Se l’attività ludica si è sviluppata in molte specie selvatiche vuol dire che ha un importante ruolo evolutivo, infatti il gioco stimola e sviluppa l’attività motoria dei cuccioli e permette agli stessi di conoscere il mondo. Inoltre per tutte le specie sociali il gioco plasma le relazioni fra gli individui di uno stesso gruppo. I rapporti di affiliazione, competizione e collaborazione degli adulti trovano le loro prime esperienze nel gioco dei piccoli. Il gioco è davvero la palestra di vita per tutti gli animali, soprattutto quelli con un alto grado di socialità intraspecifico.

Anche per i nostri cani il gioco rappresenta una fondamentale attività non solo nel periodo infantile ma anche nella fase adulta. Possiamo addirittura affermare che i cani giocano ancora di più dei loro progenitori lupi per via del processo di domesticazione che ha esaltato alcune caratteristiche morfologiche e comportamentali dei cuccioli anche negli adulti (pedomorfia-neotenia).

Conservare una spiccata attività ludica anche nel cane adulto è utile perché mantiene saldo il legame affettivo fra umano e cane; attraverso il gioco il cane acquisisce sicurezza in se stesso ed impara a rispettare l’altro e a comunicare in maniera efficace. Insomma senza il gioco il cane non potrebbe esprimere pienamente se stesso e vivere le relazioni sia intraspecifiche che interspecifiche in maniera esaustiva.

Quando gli animali giocano provano una benefica sensazione di piacere, il gioco non deve essere finalizzato ad un obiettivo specifico, ma deve essere sempre appagante e divertente, mai faticoso e sempre stimolante. Stress, frustrazione e paura non appartengono al vocabolario del gioco.

Giocare rende felici e senza accorgersene i cani imparano a sviluppare competenze cognitive importanti, sviluppano la concentrazione e risolvere i problemi che si presentano quotidianamente.

Come abbiamo visto sopra il gioco fra umano e cane (definito interspecifico) rinforza la relazione perché permette attraverso questi momenti di pura gioia di conoscersi meglio e di acquisire fiducia nell’altro. Il gioco interspecifico può essere suddiviso in categorie: gioco motorio, gioco predatorio, gioco competitivo, gioco collaborativo e gioco mentale.

Il gioco motorio ha nella attività cinetica il suo focus. Si corre insieme senza un preciso punto in cui si deve arrivare, ma è il correre assieme che produce felicità. A volte questo sfocia nel gioco predatorio, dove cane e uomo si rincorrono l’un l’altro. Il gioco predatorio però spesso si concentra su un oggetto, come ad esempio una pallina lanciata dall’umano e rincorsa dal cane. Il predatorio può trasformarsi in collaborativo se il cane riporta all’umano la palla e che verrà con uno sguardo di intesa rilanciata per ripetere il ciclo di “cattura e riporto”.

La stessa pallina può diventare un oggetto da contendere, con i due che la tirano dalla propria parte, se si tratta di una corda il gioco del tira e molla assume aspetti ancora più avvincenti per i due contendenti. Il gioco mentale differisce rispetto a quelli precedenti perché sono meno fisici e più cognitivi. I giochi mentali richiedono la soluzione di un problema e per poter concentrarsi il cane deve autocontrollarsi e utilizzare i propri sensi. Facendo un esempio con la nostra pallina, possiamo immaginare di nasconderla in un posto in modo tale che non sia visibile al cane che dovrà trovarla grazie al suo fiuto.

Nella giornata del binomio uomo-cane non possono mancare i momenti di gioco che anche se durano pochi minuti rappresentano pur sempre i momenti più felici e spensierati per entrambi. Il gioco può nascere in tutti i momenti liberi e per questo portare con se uno strumento di gioco eclettico e comodo da trasportare assai utile.»

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